La emodieta è la dieta del gruppo sanguigno, un alimentazione salutare adottata dal celebre dottor Piero Mozzi per guarire i suoi pazienti da quasi tutti i mali.
Il ginepro è un arbusto legnoso o basso alberello di massimo 5 m d'altezza, con fusto contorto dal portamento talvolta strisciante e corteccia ruvida e rossastra.
Le foglie aghiformi, appuntite, verticillate a 3 sono solcate da una linea chiara nella pagia superiore.
I fiori dioici, giallastri quelli maschili e verdi quelli femminili, sono disposti in prossimità dell'ascella fogliare e compaiono in primavera. I frutti, detti coccole, sono piccole bacche sferiche di colore verde e nero-bluastre a maturazione.
Habitat
Il ginepro è una pianta frequente dalla bassa collina fino ai 1500 di quota.
Proprietà ed utilizzi
Si utilizzano le coccole raccolte in autunno mediante scuotimento della pianta e poi essiccate in luogo ventilato per evitare la formazione di muffe.
E' ricco di resine, olio essenziale, acido ossalico e malico, è balsamico, diaforetico, tonico, emmenagogo, antireumatico.
Il ginepro si impiega come essenza, infuso, vino e macerato per combattere il meteorismo, i bruciori di stomaco, problemi diuretici e mestruazioni irregolari.
Le frizioni con l'olio si usano per i dolori reumatici. Le fumigazioni per combattere il raffreddore. Bagni e lavaggi pe reumatismi e irritazioni della pelle.
Le bacche vengono impiegate in liquoristica e in cucina per aromatizzare ed agevolare la digestione di pietanze a base di carne.
Controindicazioni
Dato che l'olio essenziale è ricco di terpeni, in dosi elevate le bacche possono provocare irritazione dell'apparato urinario e renale. Non va somministrato a chi soffre di disturbi ai reni e al tubo digerente, né a donne in gravidanza.
Preparati, vini, liquori e grappe a base di ginepro non devono essere assunti per più di 5-6 giorni consecutivi.
Nella dieta del gruppo sanguigno il ginepro è un alimento e un rimedio naturale buono per tutti, tranne che per le persone di gruppo 0.
Come fa Pamela Prati a mantenersi così giovane e in forma a 57 anni suonati? Merito dell'attività fisica e di una dieta speciale.... la dieta dei gruppi sanguigni del dottor Mozzi!
La showgirl si confessa durante l'intervista su Tremenza.it indicando la dieta del caro dottore come uno dei segreti del suo fisico da ventenne.
Alla domanda della giornalista Alessandra Menzani "In costume non ha problemi a mostrarsi. Come fa a conservarsi così bene?" ecco come risponde Pamela Prati
Dormo otto ore, sempre. Mangio bene, vado in palestra tre o quattro
volte la settimana. Faccio 40 minuti di ciclette, adduttori, addominali,
spalle, braccia. Non mangio glutine né olio di oliva: sono
intollerante. Vado da una nutrizionista che mi fa una specie di
riflessologia ai piedi che mi depura se ho mangiato cose sbagliate: sa,
seguo una dieta legata al gruppo sanguigno, quella del dottor Mozzi:
niente patate, né carne rossa. Non amo i dolci.
E la giornalista "ignorante" risponde: "Una vita d’inferno, mi pare"
Tralascio i commenti per non essere volgare.
E Pamela Prati risponde: "Ma no. Ho iniziato dalla mia nutrizionista dieci anni fa per colpa del
reflusso gastricoerofageo. Tutti i problemi della vita vengono dallo
stomaco e dall’alimentazione. Questa donna mi aiuta a liberare l’ansia
che tengo dentro da tanti anni. Non chiede tanti soldi, è molto
credente, la sua è una missione".
E' attesissimo il ritorno in TV del dottor Mozzi, celebre medico che cura i suoi pazienti a suon di diete ed erbe officinali.
Circa un mese fa era stato ospite dello storico programma televisivo di RAI 1, Porta a Porta, condotto da Bruno Vespa. Ma, nonostante le attese, la puntata si è rivelata un vero e proprio fiasco, anzi potremmo definirlo una buffonata, dato che al dottor Mozzi è stato dato pochissimo spazio, mentre ad altri, come ad ospiti che centravano poco o nulla (come il salumiere e la cuoca claudicante di Roma) è stato dato ampio risalto.
Per non parlare del dietologo Calabrese, a cui è stato dato tantissimo spazio per dire le sue castronerie su quanto sia importante contare una per una le kilocalorie di ogni pasto, prima di mettersi a tavola.
La seconda puntata
Due settimane fa circa, c'è stata una seconda puntata, sempre dedicata al tema dell'alimentazione. Il dott. Mozzi è tornato in "trasferta" a Roma a controbattere le accuse che gli erano state mosse (per esempio che la dieta del gruppo sanguigno non ha basi scientifiche) e per dimostrare che le sue teorie sono in realtà nel giusto.
Tuttavia quella puntata non è mai stata mandata in onda e il fans del dottor Mozzi (che sono più di qualche migliaia),chiedano a grande voce che la RAI la finisca di targiversare e che trasmetta una volta per tutte questa benedetta puntata sulle diete!
Quindi quando va in onda?
Nessuno lo sa, forse domani, forse tra una settimana, forse mai.... Chissà magari il dottor Piero Mozzi (sito ufficiale) ha detto qualcosa che non doveva dire e la puntata si è resa di colpo "sgradita" agli occhi degli amministratori del programma di Bruno Vespa.
Così magari chi gestisce il programma, ha deciso che la puntata è meglio che non vada mai in onda e resti li dove sta, nel limbo delle registrazioni non gradite.
Aspettiamo con fiducia, ma a questo punto, dopo l'ennesimo rinvio comunicato il 28 Gennaio, nutro poche speranze sul fatto che "mamma RAI" abbia davvero interesse a mostrare al pubblico le potenzialità di una dieta (cioè la dieta del gruppo sanguigno) capace di scardinare tutte le nostre convinsioni e mostrarci, con indubbia chiarezza, quanto in realtà sia facile recuperare la salute attraverso una sana alimentazione.
L'Aloe Vera (Aloe Barbadensis Miller) è una pianta succulenta,
perenne, originaria dellAfrica,
ma, successivamente, diffusasi
in altre parti del mondo.
Il suo utilizzo è molto importante
in numerose medicine
tradizionali, come la cinese,
lindiana, lafricana, ed anche
nella nostra tradizione
erboristica.
Due sono i principali derivati
delle foglie di Aloe: il succo
amaro e giallastro, a prevalente
contenuto antrachinonico,
utilizzato, per uso interno, come
lassativo, digestivo e colagogo,
Fig. 31
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ed il gel, contenente mucillagini, tipo glucomannani, e
mucopolisaccaridi, utilissimo in caso di scottature, traumi, ferite,
piaghe, morsi di insetti e malattie della pelle (acne, eczemi, psoriasi),
ad attività antinfiammatoria, antisettica-battericida, e, di recente
acquisizione, antivirale ed immunostimolante.
Numerosi ricercatori hanno negli ultimi tempi focalizzato il loro
interesse sulla frazione polisaccaridica (denominata acemannano)
del gel di Aloe, arrivando a caratterizzarla in quattro glucomannani
parzialmente acetilati.
Proprio tale componente sembra responsabile degli effetti
immunostimolanti della pianta.
L'estratto acquoso di Aloe è infatti in grado di potenziare lattività
dei macrofagi, dei leucociti polimorfonucleati e delle cellule T, di
attivare il complemento e di promuovere il rilascio di modulatori
dellattività del sistema immunitario e la produzione di
interferone.
Molti studi hanno sottolineato i buoni risultati ottenuti,
somministrando il complesso polisaccaridico, in pazienti affetti da
tumori e AIDS.
In uno studio su 15 persone con HIV, durante cui veniva
somministrata una bevanda contenente 500-800 mg di acemannano,
è stata evidenziata la permanenza in vita, a distanza di sei anni
dallinizio della sperimentazione, dei soli 5 partecipanti che non
avevano cessato di assumere il preparato.
Gli altri 10, che avevano interrotto volontariamente lassunzione,
erano morti nellarco dei successivi 18-24 mesi.
E stato ipotizzato che la maggior sopravvivenza potesse essere
imputata ad un incremento e ad una attivazione della popolazione dei
linfociti T del tipo CD8.
L'acemannano ha dimostrato proprietà antivirali nei confronti del
virus dellimmunodeficienza umana del tipo 1 (HIV-1), di quello
dellinfluenza e quello del morbillo.
La sua azione si esplica tramite linibizione della glicosilazione delle
glicoproteine virali e della replicazione dei virus.
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L'Aloe può essere utile per rinforzare lazione di farmaci antivirali
utilizzati per combattere l'AIDS (per esempio lazidotimidina e
lacyclovir).
La reale possibilità di ridurre i dosaggi di tali farmaci è molto
interessante, dati gli effetti collaterali da essi provocati (anemia,
depressione della produzione di globuli bianchi ecc.).
La dose di acemannano da utilizzare a scopo terapeutico è stata
quantificata in 800-1600 mg/die, che dovrebbe corrispondere a circa
½-1 litro di succo di aloe vera, anche se il contenuto di tale principio
attivo nelle foglie può variare molto.
In studi effettuati in pazienti, affetti da AIDS in fase iniziale, il numero
di grossi monociti circolanti è risultato aumentato in seguito a
somministrazione di 800 mg/die per os di acemannano, indicando un
miglioramento della fagocitosi.
L'utilizzo in pazienti con disturbi avanzati da HIV sembra avere invece
scarso valore.
• Dosaggio:
In letteratura non sono stati definiti dosaggi precisi. Gli esperti di
Herbal Research F. riportano come dosaggio, per il gel di Aloe, 1-2
cucchiaini da te fino a 3 volte al giorno.
• Controindicazioni:
LAloe è una pianta usata dalluomo da millenni, sulla quale esiste
quindi unampia tradizione empirica di utilizzo in varie patologie, e su
cui non sono segnalati, in letteratura, dati di tossicità.
Studi di tossicità subacuta hanno dimostrato una buona tollerabilità
per dosi dellordine di 1500-2000 mg/kg/die per os, anche protratte
per mesi.
Il gel di Aloe, ricco di acemannano, viene estratto dalla parte centrale
della foglia, può contenere quindi solo tracce di composti
antrachinonici e non presenta le controindicazioni ad essi associate;
si raccomanda però di usarlo con cautela in pazienti in terapia
antidiabetica.
Non è consigliata inoltre la somministrazione in gravidanza o durante
lallattamento, perché non sono disponibili dati riguardanti i suoi
effetti sulla donna, sul feto e sul lattante.
Emodieta ed Aloe
Nell'emodieta del dr. Peter D'Adamo e del dottor Piero Mozzi, l'Aloe è una pianta consigliata solo ed esclusivamente alle persone di gruppo sanguigno A. Per gli altri invece potrebbe essere addirittura nociva.
L'argilla è un altro rimedio consigliato dal dottor Piero Mozzi, date le sue capacità depurative che poche altre sostanze naturali possono vantare
Le sue proprietà
L' Argilla è conosciuta da tempi immemori per le sue proprietà assorbenti e "qualità" vitalizzanti: avrebbe infatti, il potere non solo di far "fuoriuscire" le tossine dal corpo, ma anche di "irradiare" elementi chimici specifici, che aiuterebbero di molto il processo di auto-rigenerazione dei tessuti e delle cellule in generale.
Nonostante ve ne siano di diversi tipi (all'estero: purtroppo in Italia viene venduta una sola marca, e di qualità pessima [NdT]) accontentatevi pure di quella che trovate: anche fosse quella del vostro giardino (l'argilla si trova in natura scavando a circa due o tre metri dal suolo [NdT]). L'unica controindicazione sarebbe ch'esso si trovasse in zona "radioattiva"; tipo "Hiroshima", per intenderci. Ma,.. esperimenti nucleari a parte.. qualsiasi altra andrà bene.
L'unica differenza tra un'argilla meno buona, e un'altra di qualità migliore, sta nel fattore "tempo" : la seconda vi guarirà molto più in fretta, rispetto alla prima. Ma tutt'e due vi guariranno comunque prima o poi.
La prima avrà semplicemente bisogno di più applicazioni; niente di che. Non esiste argilla (fango) che non sia terapeutica. Se avete la fortuna di poter ricorrere ad un'argilla molto buona (a parere di chi scrive, se la prendete direttamente dal suolo tanto meglio; oppure, una "veramente verde" se la comprate), utilizzate quella; altrimenti, usate pure quella che avete. Qualunque tipo decidiate di usare, deve essere in polvere. Mischiatela da voi. Si prepara aggiungendovi poco a poco dell'acqua, fino alla consistenza desiderata. Per lavare i capelli, per esempio, dovrà essere molto liquida.
Mentre, per altre applicazioni, più "densa" e consistente. In linea generale, si dice che è pronta quando, al sollevarla con una spatola (usate sempre il legno; evitate il metallo), la stessa non cade. Rimane cioè attaccata al legno (se proprio non avete il legno, preferite sempre la plastica al metallo).
Si applica, suggettando con bende se necessario, fino a completa guarigione o oltre (per evitare ricadute). Nei casi più severi (mettiamo, infiammazioni intestinali, slogature o ulcere) si lascia agire tutta la notte; per molestie minori (ad esempio: punture di zanzare), sono sufficienti 10 minuti (poi si toglie, e eventualmente si ripetono i 10minuti).
CAMBIARE SEMPRE LE BENDE e, se volete usarla sugli occhi, abbiate l'accortezza di frapporre fra essa e la pelle una garza. Ci sono persone che, tra la benda e l'argilla, utilizzano fogli di giornale i quali assorbono l'umidità e l'acqua in eccesso; soprattutto durante la notte, anche per evitare di sporcare troppo i vestiti o le lenzuola (la stessa infatti, poi si sbriciola al seccarsi). A seconda dei casi, e la gravità della malattia, sarebbe forse meglio preferire altri materiali.. i giornali, infatti, essendo "sporchi" e piuttosto "antigienici", potrebbero al mischiarsi con l'argilla irradiare con la stessa le loro sostanze nocive.. Tuttavia, se non si ha nulla di grave, si può usare senz'altro. Per molti l'uso dell'argilla risulta essere un rimedio un po' troppo laborioso per usarsi. Infatti: bisogna sempre, cambiare e lavare le bende; le lenzuola, che invariabilmente si sporcano..; perdere tempo nel prepararla.., sciacquarsi dopo... ecc, ecc. Ma non dimenticate che, ciònonostante, l'argilloterapia continua ad essere il rimedio più completo e detiene in assoluto il primato fra tutti gli altri metodi naturali di guarigione.
Si può fare in questo modo: si lascia tutta la notte un bicchiere d'acqua in cui si è disciolto la sera prima un cucchiaino d'argilla (non usare il metallo! meglio legno o plastica) e poi si beve la mattina successiva solo il liquido, ossia lasciando il "deposito" sul fondo. Oppure: si prepara dell' "acqua argillosa" da bere durante il giorno come acqua d'uso. Si raccomanda in un principio lasciare il deposito argilloso sul fondo perchè questi potrebbe dare stitichezza. Una volta abituati, lo si potrà tranquillamente bere. Allora potrete anche dissolvere lo stessa ccucchiaino subito nel bicchiere, e berlo immediatamente.
Le 50 specie di Abies esistenti sono conifere sempreverdi di notevole altezza, il cui nome deriva dal latino abire. Elevarsi. L’abete balsamico possiede aghi aromatici e pigne viola, profumate; la corteccia è ricoperta di rigonfiamenti contenenti resina.
Composizione
contiene dell’olio essenziale, delle resine e dei tannini
Descrizione: L'abete è un albero che può raggiungere i 40-60 m. di altezza. Il tronco diritto rivestito di una corteccia che nei primi anni è di color bianco-cinereo e assume con il tempo una colorazione bruno-nerastro. I rami principali sono inseriti sul tronco a corona, e formano palchi successivi.
Abete Bianco
Le foglie disposte in 2 serie opposte in due serie opposte lungo i rami, sono ristrette alla base, appiattite e aghiformi, lunghe da 2 a 3 mm. di colore verde scuro, lucide sulla pagina superiore. I fiori maschili e femminili, sono portati su infiorescenze separate: quelli maschili raccolti in amenti brevi, di forma ovoidale, sessili e penduli, di colore intensamente giallo quando è presente il polline; quelli femminili sono raccolti in amenti solitari, di colore verde-violaceo.
Da questi si originano gli strobili eretti (dette pigne), di forma cilindrico-ovoidale, di colore verde - bruno, lunghi circa 15 cm. Che a maturità si disarticolano e liberano i semi ovali, di colore giallo bruno, provvisti di un’ala lunga fino a 3°4 volte il seme.
Habitat: L’abete bianco è molto diffuso in Europa: al nucleo principale che è quello alpinocentroeuropeo si aggiungono insediamenti nell’area balcanica, carpatica, appenninica e infine nelle zone occidentali. In Italia si trova tra i 600 e i 1660 mt. forma boschi puri (le abetine) o misti con abete rosso e faggio. Le abetine che ancora oggi di possono ammirare sugli Appennini, nono sono considerate naturali: infatti esse sono sopravissute fino ad oggi grazie agli impianti e alle cure continue fatte nei tempi passati dagli organi monastici (l’Abetone, Vallombrosa, Camaldoli, La Verna).
Raccolta: Si utilizzano soprattutto le gemme e i giovani rami con le foglie. La corteccia resinosa dell’abete bianco viene distillata per ottenere la trementina di Strasburgo. I germogli e le foglie distillati forniscono un olio espettorante e antisettico impiegato contro la tosse, nelle inalazioni per l’asma e per profumare di pino i prodotti igienici. La resina dell’abies balsamea è utile per combattere il catarro, viene applicata come un cataplasma per alleviare il dolore prodotto dalle artriti, dai tagli e dalle contusioni. La gomma balsamica è masticabile. Gli aghi resinosi, le pigne e i germogli invernali vengono aggiunti al pout-pourri.
PARTI UTILIZZATE GEMME E FOGLIE
Uso esterno: il decotto concentrato, ottenuto con 5 gr. di gemme, rametti o foglie per ogni tazza di acqua bollente, può essere usato per inumidire compresse da applicare sulla cute, come attivatore della circolazione cutanea, antinfiammatorio e antireumatico.
Un bagno balsamico vivificante, utile ai reumatizzati e contro la bronchite si può ottenere versando nell’acqua calda del bagno un decotto di 500 gr. di gemme d’abeto in 3-4 litri d’acqua; stare nell’acqua almeno 20 minuti.
Quando i piedi sono stanchi o maleodoranti si possono fare pediluvi di 15 minuti in un decotto ottenuto facendo bollire per 15 minuti 1 kg. di foglie di abete in 2 litri di acqua. 6 Contro i geloni può essere utile applicare compresse imbevute di un decotto ottenuto facendo vollire per 10 minuti 50 gr. di gemme in 1 litro d’acqua.
L'abete bianco non trova alcuna indicazione nella dieta del gruppo sanguigno, ne nel libro del dottor Mozzi, ne in quello di Peter D'Adamo.
Oggi parliamo della dieta del gruppo sanguigno 0, proposta dal dottor Piero Mozzi.
Il gruppo 0 è il più antico ed è equiparato all'uomo cacciatore, in quanto i primi uomini, per vivere, dovevano soprattutto cacciare e pescare, dunque si nutrivano prevalentemente di carne e pesce. Inoltre raccoglievano ciò che trovavano e vengono quindi indicati anche come raccoglitori. Si nutrivano infatti anche di erbe spontanee, radici, bacche e frutta (nelle stagioni calde).
Non conoscevano invece il latte e i suoi derivati, a cui infatti, ancora oggi, sono intolleranti. Non conoscevano nemmeno i cereali (frumento, farro, orzo, avena, ecc..) e anche quelli vengono digeriti piuttosto male, soprattutto i cereali che contengono glutine, come il frumento.
Personalità
Dal gruppo sanguigno dipende anche il nostro carattere e la nostra personalità.
Tutte le persone di gruppo 0 sono persone Omnicomprensive, la parola che li rappresenta è Olos.
Abbracciano le caratteristiche degli altri gruppi sanguigni e hanno la capacità di riunire le persone, sono degli ottimi organizzatori.
Sono persone che ricercano la perfezione, sanno stare in mezzo agli altri, li amalgamano e li fanno "funzionare" alla perfezione. Sono buoni e amorevoli ... se non si ritrovano in queste caratteristiche significa che non sono allineati con loro stessi!!
Non amano lavorare in gruppo e invece più predisposti per i lavori autonomi e per gli sport singoli.
Sconsigliati: cinghiale, maiale (sia la carne sia i salumi), oca, carni affumicate.
Si consiglia di combinare la carne rossa con frutta e verdura, ma non
con cereali e latticini. È valida anche la carne cruda di vitello,
cavallo e manzo.
E’ consigliato di non combinare diversi tipi di carne nello stesso pasto. (esempio pollo con vitello)
Neutri: aacciuga, anguilla, aragosta, branzino,
calamaro, carpa, cernia, coregone, cozze, gamberi, granchio, lumache di
terra (soprattutto Helix Pomatia), orata, ostrica, pangasio, passera di
mare, rane, tonno, triglia, trota salmonata, vongole..
Sconsigliati: aringhe affumicate o in salamoia, caviale, palombo, pesce gatto, polpo, salmone affumicato, seppie.
Se si consuma pesce in scatola, è preferibile comprarlo al naturale.
Evitare di prepararlo fritto, impanato o affumicato e di combinarlo con
latticini. Una valida alternativa è il pesce crudo (salmone, pesce
spada, tonno, ecc.).
Latte e derivati, Soia e derivati, Uova
Benefici: uova
Neutri:feta (formaggio fresco greco di pecora e
capra), formaggio di capra, mozzarella di latte vaccino e di bufala;
bevande a base di soia, formaggi di soia (tofu) senza glutine, yogurt di
soia.
Sconsigliati: tutti gli altri latticini, specialmente quelli grassi e stagionati, latte, yogurt e gelato.
Quantità di uova consigliata: da 2 a 5 alla settimana, meglio se à la
coque, in camicia o strapazzate. Evitare le uova fritte in olio o
burro. Per il gruppo 0 il dottor Mozzi non consiglia le uova sode. In
particolare se non consumati subito dopo la cottura
Si consiglia di limitare il più possibile il consumo di latte e
derivati; in caso di tumori all’utero, all’ovaio, alla mammella e alla
prostata, il dottor Mozzi raccomanda di evitarli del tutto.
E’ consigliato non combinare i derivati del latte con carne, pesce, legumi e cereali
Oli e grassi
Benefici: olio di vinacciolo (semi di uva), olio di lino, olio di riso, olio di semi di zucca.
Neutri: burro (meglio se consumato d’inverno e in
piccole quantità), Olio di fegato di merluzzo, olio di sesamo, olio di
girasole, olio di semi di canapa sativa, olio extra vergine d’oliva,
olio di oliva, olio di soia.
Sconsigliati: olio di arachidi, olio di mais.
Si consiglia di consumare olio e burro crudi, direttamente nel
piatto, piuttosto che cuocerli o friggerli; non eccedere nell’uso.
Semi e frutta secca
Benefici: Benefici: noci, semi di zucca.
Neutri: castagne, mandorle, nocciole, noci di Macadamia,
noci pecan, pinoli, semi di canapa sativa, semi di sesamo, semi di
girasole, burro di mandorle, burro di nocciole, burro di sesamo
(Tahini).
Sconsigliati: anacardi, arachidi, burro di arachidi, noci del brasile, pistacchi, semi di papavero.
Evitare di consumare le castagne durante l’estate e di abbinarle a cereali e latticini.
In caso di difficoltà di digestione delle mandorle, è possibile provare le mandorle sbucciate.
Si sconsiglia di consumare quantità eccessive di frutta secca, in particolare durante l’estate.
Neutri: borlotti freschi, ceci, cicerchie, fagioli
cannellini, fagioli neri e rossi, fagiolini, fave, lupini, piselli, soia
gialla e verde, taccole.
Sconsigliati: borlotti secchi, fagioli bianchi di Spagna, lenticchie e lenticchie rosse.
Evitare combinare i legumi con latticini, frutta e cereali; meglio
abbinarli a carne, pesce, uova e verdure.Evitare anche di bere bevande
zuccherate, come il vino, perché possono creare fermentazione nello
stomaco.
Anche se la soia è compresa tra gli alimenti “consigliati”, certe
persone non la tollerano. Conviene sempre verificare la reale
tollerabilità. Esistono almeno tre tipi di soia: gialla, verde e rossa.
E’ consigliato di non combinare diversi tipi di legumi nello stesso pasto. (esempio ceci con fagioli).
Cereali e simili
Benefici:
Neutri: amaranto, grano saraceno, miglio, quinoa, riso
(bianco, rosso, nero, selvaggio, integrale, semi integrale e soffiato),
farina di riso, tapioca.
Sconsigliati: avena, crusca di grano e germe di grano,
couscous, farro, fecola di patate, frumento (farina di frumento duro e
tenero, pane e pasta), kamut, mais, amido di mais, pop corn, orzo, orzo
perlato, segale e pane di segale, seitan, semola di grano duro.
Il dottor Mozzi consiglia di evitare farinacei e cereali a cena,
soprattutto con l’avanzare dell’età: tendono ad alzare il colesterolo,
la glicemia, la pressione e il peso. Inoltre consiglia di evitare tutti i
cereali in casi di gravi patologie o malattie autoimmuni.
Gallette o cracker di quinoa, di riso e miglio, di grano saraceno si
possono mangiare; fare attenzione che non contengano zucchero. Evitare
il grano saraceno in estate.
Il pane di riso, di miglio, di quinoa o di grano saraceno è consentito, senza accedere.
Si consiglia di sostituire la polenta di mais con quella di grano saraceno, di miglio o di farina di castagne (non d’estate).
Quinoa: se ne sconsiglia il consumo alle madri in allattamento e ai
bambini sotto i due anni di età. Assicurarsi che sia ben cotta, anche
sotto forma di pasta.
E’ sconsigliato combinare cereali , in particolare riso e miglio, con
latticini, frutta, legumi , zuccheri, bevande zuccherate; meglio
abbinarli a carne, pesce, uova e verdure. Sconsigliato anche il consumo
di riso insieme a vino, pomodoro, limone e zucca.
Ortaggi
Benefici: alghe marine, bietole
(erbette e coste), broccoli, carciofi, cavolo verza, cicoria (spadona da
taglio, bianca di Milano, pan di zucchero, cicoria belga witloof,
catalogna e altre varietà di cicoria), cipolla, pastinaca, patate dolci
bianche e rosse, porro, spinaci, tarassaco, zucca.
Neutri: asparagi, barbabietola rossa, carota, cavolo
cappuccio, cerfoglio, cetriolo, daikon (rapanello bianco lungo),
finocchio, funghi: porcini, cantarelli (finferli o gallinacci), mazze di
tamburo e orecchiette; germogli di soia, indivia scarola, indivia
riccia, lattuga, olive verdi, peperone, pomodoro, prezzemolo, radicchio,
ravanello, rucola, scalogno, sedano, tartufo nero e bianco, topinambur,
zenzero, zucchine.
Sconsigliati: alfa-alfa (germogli di erba medica),
cavolfiore, cavolini di Bruxelles, cavolo rosso, champignon, mais in
chicchi, melanzana, olive nere, patata.
Funghi: le varietà di funghi sono molte e variano a seconda del clima
e della latitudine. Sono l’alimento che assorbe maggiormente le
radiazioni nucleari e sono da consumare con grande cautela. Evitare di
consumarli impanati e fritti, meglio trifolati. Il dottor Mozzi ne
sconsiglia l’uso alle persone che soffrono di epatite o, in generale, di
problemi al fegato.
È meglio evitare l’aglio se si manifestano infiammazioni all’apparato digerente.
Attenzione alla cipolla: con l’avanzare dell’età può essere difficile digerirla.
È preferibile non eccedere nell’uso del prezzemolo, utilizzarlo crudo e mai in gravidanza.
Alle persone che hanno subito l’asportazione della cistifellea, il
dottor Mozzi raccomanda di evitare carciofi, lattuga e spinaci.
Frutta
Benefici: Benefici: fico (fresco e secco), prugna (fresca e secca).
Consumarla da sola o in pasti a base di carne, pesce, uova o semi
oleosi. Per il fruttosio è preferibile non abusarne: può causare
problemi articolari. Il dottor Mozzi limita o non consiglia il consumo
di frutta a chi ha patologie gravi o malattie autoimmuni come la Lupus,
Artrite reumatoide, Fibromialgia …Raccomanda, a coloro che manifestano
segni d’intolleranza verso le pesche o altra frutta, di astenersi
completamente dal consumarle.
Si consiglia di mangiare le marmellate da sole (come spuntino) o
abbinate a proteine (carni bollite consentite od omelette), e di
evitarne l’abbinamento con cereali e farinacei.
Prima di consumare frutta secca zuccherina (prugne, fichi, uvetta,
datteri, ecc.) è bene controllare che non sia trattata e non contenga
zuccheri aggiunti.
Le spezie sono sostanze di origine vegetale, provenienti soprattutto
da paesi tropicali, usate per insaporire cibi e bevande. In passato
avevano anche utilizzi farmaceutici: già nel 2600 ?gli Egizi davano cibo
speziato ai loro operai per proteggerli dalle epidemie. Fin
dall’antichità il commercio delle spezie era molto sviluppato: i Romani
spendevano somme considerevoli per acquistarle, in particolare cannella e
chiodi di garofano. Considerate una merce preziosissima nel Medioevo,
venivano usate nei banchetti dei nobili che volevano ostentare
ricchezza. Oggi da noi sono relativamente poco utilizzate, mentre in
India soddisfano fino all’8% del fabbisogno giornaliero di vitamine,
minerali e aminoacidi.
Benefici: curcuma, curry, pepe di cayenna.
Neutri: alloro, aneto, anice, basilico, bergamotto,
cerfoglio, chiodi di garofano, coriandolo, cumino, dragoncello, erba
cipollina, finocchio (semi), lievito di birra, menta, miso di soia,
paprika, pepe nero, peperoncino, rosmarino, salvia, sale, santoreggia,
senape senza aceto, tamari (salsa di soia), timo, zafferano.
Sconsigliati: ceto (balsamico, di mele e di vino bianco e
rosso), cannella capperi (in particolare quelli sott’aceto), ketchup,
glutammato, noce moscata, pepe bianco, senape con aceto, vaniglia.
Evitare tutti i tipi di dado per brodo che contengono glutammato.
La paprika, il pepe nero e il peperoncino sono da usare con moderazione.
Dolci e dolcificanti
I dolcificanti sono sostanze, naturali o artificiali, usate per
addolcire il sapore degli alimenti. I più antichi dolcificanti naturali
sono il miele e lo zucchero. Alcune pitture rupestri scoperte in Spagna
testimoniano che l’uomo iniziò a raccogliere il miele circa 10.000 anni
fa, mentre l’allevamento di api vero e proprio fu inventato dagli
antichi Egizi intorno al 2400 a.C.La canna da zucchero, originaria
dell’Asia orientale e delle isole del Pacifico, fu esportata in Egitto e
nei paesi arabi nel III secolo a.C.; da lì, nel corso dei secoli,
arrivò nella Spagna meridionale e successivamente in tutta l’Europa.
Oggi esistono molti dolcificanti naturali, dalle proprietà depurative ed
energizzanti.
Benefici: carruba.
Neutri: bevande a base di riso, bevande a base di
miglio, melassa, latte di mandorle, miele (non d’arancio o d’eucalipto),
sciroppo d’acero, zucchero di barbabietola, zucchero di canna,
cioccolato fondente.
Sconsigliati: aspartame, caramelle, chewing-gum,
dolcificanti sintetici, dolci senza zucchero, fruttosio, maltodestrine,
malto di mais, malto di cereali contenenti glutine, sciroppo d’agave,
xilitolo.
Utilizzare con molta cautela le bevande a base di cereali.
I cosiddetti “dolci senza zucchero” non esistono; anche se non
contengono saccarosio, contengono altri tipi di zucchero, come glucosio,
fruttosio, maltosio, xilitolo, ecc.
È meglio consumare il miele abbinandolo a proteine, oppure sciolto in una bevanda calda lontano dai pasti.
Lo zucchero di canna viene estratto dalla canna da zucchero, e
appartiene alla famiglia delle graminacee. Chi ha problemi con le
graminacee o con i cereali è meglio evitarlo. Il dottor Mozzi, come meno
peggio, consiglia lo zucchero di barbabietole bio.
Conserve e salse
Le salse sono preparazioni, dolci e salate, che hanno lo scopo di
legare tra loro più sapori e fare da accompagnamento per varie
preparazioni. Erano conosciute già nelle civiltà egizia, sumera e romana
(il gastronomo Apicio parla largamente dell’uso di salse nella cucina
di Roma), ma si diffusero largamente solo nel Medioevo: Guilliaume Tirel
ne trattò la preparazione nell’opera culinaria “Le Viandier”.
Le conserve alimentari sono ortaggi di tutti i tipi, conservati
secondo varie ricette in modo da poter essere consumati anche fuori
stagione. Le conserve sono state preparate in casa sin dai tempi
antichi, fino alla rivoluzione industriale del XIX secolo e alla nascita
delle industrie alimentari.
Neutri: salse a base di carciofo, olive verdi, pomodoro,
prezzemolo e peperoncino; pesto di basilico senza formaggio, maionese
fatta con oli tollerati, marmellate di frutta consentita.
Sconsigliati: ketchup, pesto di basilico con formaggio,
salse a base di melanzane e di olive nere, salse che contengano aceto di
ogni tipo e/o panna.
Da preferire quelle naturali senza conservanti o additivi chimici.
Bevande
Tutti i popoli, sin dai tempi più antichi, hanno storia e tradizioni
uniche per quanto riguarda il consumo delle bevande. Presso gli Egizi,
le più diffuse erano invece il latte (di mucca, pecora e asina), la
birra, il vino e altre bevande alcoliche, ottenute mediante la
fermentazione di frutta e bacche.
Ma la più consumata bevanda di tutti i tempi, a parte l’acqua, è
probabilmente il the: già diffuso in Cina, India e Giappone 5.000 anni
fa, fu importato in Europa nel XVII secolo. Per molto tempo fu
considerato un bene di lusso, insieme ad altre bevande esotiche come il
caffè e la cioccolata, finché gli Illuministi non ne lanciarono la moda
diffondendoli tra le classi popolari durante la Rivoluzione.
Benefici: acqua naturale (non fredda), caffè di cicoria, tiglio.
Neutri: birra (non di mais o frumento, meglio di riso), camomilla, the verde molto leggero, vino bianco, vino rosso.
Sconsigliati: bibite dietetiche, gassate o a base di
cola, caffè, caffè al ginseng, caffè d’orzo, sidro, superalcolici,
tamarindo, the bianco, the nero, the deteinato.
È preferibile evitare le bevande troppo concentrate, meglio quelle leggere e diluite.
Si consiglia di consumare il the verde con cautela e di evitare il
the nero (quello fermentato che si trova comunemente in commercio).
Il dottor Mozzi consiglia di bere l’acqua di cottura delle verdure consigliate, ben calda, prima dei due pasti.
Vino: è meglio bere quello senza solfiti aggiunti, preferibilmente non
la sera. Si può usare al posto dell’olio per cucinare. E’ meglio non
combinare il vino, o bevande che contengono zuccheri, con pasti a base
di cereali o legumi.
Erbe e piante
Le erbe aromatiche sono piante che possono essere coltivate o
crescere selvatiche. Molto utilizzate sin dal paleolitico come rimedi
officinali, presso gli Egizi erano considerate messaggere delle divinità
e impiegate nell’imbalsamazione dei defunti. Uno dei più antichi
manuali sui rimedi officinali è originario della Cina e risale al 2700
a.C. I rimedi più usati in Cina erano a base di canfora, canapa, olio di
ricino e rabarbaro. Oggi sono impiegate principalmente in cucina per
insaporire, in profumeria, nell’industria chimica e in erboristeria. Sia
il dottor Mozzi che il dottor D’Adamo consigliano infusi ed estratti di
erbe adatte al proprio gruppo sanguigno per stimolare il sistema
immunitario.
Neutri: biancospino, calendula, camomilla, ginseng,
radice di liquirizia, erba gatta, prezzemolo, salvia, sambuco, semi di
finocchio, timo.
Sconsigliati: achillea, alfa-alfa (germogli di erba
medica), aloe, bardana, barbe di granoturco, echinacea, eucalipto, erba
di san Giovanni (iperico), fragola, genziana, rabarbaro cinese, senna,
trifoglio rosso o dei prati.
Dieta del gruppo 0 (zero) del dr. Piero Mozzi, Medico secondo natura.
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